Ofelia, donna delle erbe

La Natura nel senso più completo del termine, la fluidità di genere, la passione per il teatro e soprattutto Shakespeare, come modello essenziale . Con questi presupposti è nato lo spettacolo plurisensoriale Ofelia – Donna delle Erbe scritto dalla scrittrice e drammaturga inglese Maggie Rose e diretto da Donatella Massimilla, ideatrice e coordinatrice del Cetec.

Peculiare da ogni punto di vista, non si tratta di un testo qualunque, bensì di uno dei lavori più illuminati e illuminanti della contemporaneità perché elaborando vizi e virtù del passato si accorda a quelli del presente, offrendo un apprezzabile modello alternativo non solo artisticamente ma anche di sostenibilità a 360°.

Ci prendiamo cura sia delle persone che della natura” spiegano infatti gli ideatori, che hanno portato lo show in contesti spettacolari sempre e rigorosamente open air. Al centro è la figura di Giovanna, una donna delle erbe (oggi sarebbe un’erborista) nella tipicità dell’epoca elisabettiana, che di notte si traveste da uomo – diventando Giovanni – per poter accedere ai King’s Men e recitare le opere di Shakespeare. Nell’incontro con il personaggio di Ofelia, che scopre essere anche lei una herb wife, Giovanna/Giovanni trova di fronte a sé uno specchio rivelatore di certe ingiustizie cui le donne erano sottoposte allora, come ora.

Interpretato straordinariamente dalla “sostanzialmente” one woman show Gilberta Crispino (Giovanna/Giovanni) accanto ad alcuni musicisti (che suonano dal vivo e con lei interagiscono) ed  alcune attrici ex detenute del carcere milanese San Vittore, lo spettacolo è realmente interattivo perché coinvolge il pubblico, lo incita ad appassionarsi e a partecipare come era nello spirito delle pièce elisabettiane. Ma, a differenza delle opere di allora, Ofelia – Donna delle Erbe sostiene l’emancipazione della donna, evidenziando quanto dovrebbe essere ovvio e purtroppo non lo è per la maggioranza delle persone, ovvero mettendo in luce la connaturata capacità della donna di partecipare al Creato come nessun’altra creatura vivente.

Ofelia – Donna delle Erbe è un lavoro bellissimo da vivere in giardini, parchi, luoghi dove la Natura è protagonista ed è aperto a iniziative simili o complementari purché cooperino nella medesima direzione.

Anna Maria Pasetti

Milanese, critica e giornalista cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Ha scritto per Alias, Ciak, Rolling Stone, MyMovies e altri. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica di Milano ha conseguito un MA in Film & Television Studies al Birkbeck College di Londra. E’ stata selezionatrice per la Settimana Internazionale della Critica diVenezia, per il concorso del festival Sguardi Altrove sul cinema al femminile e nel 2018 ha fondato l’associazione culturale Red Shoes.